Il coltello – er cortello, in romanesco – è uno strumento di uso comune, ma al contempo è un’arma, il cui utilizzo ha una tradizione antichissima in Italia. Seguendo il filo di lama, l’autore ha voluto esplorare l’avvincente universo dei bulli di Roma. Questi personaggi, protagonisti indiscussi di un vero e proprio fenomeno psicosociale affermatosi all’inizio del Settecento, rispettavano l’arma bianca con fierezza. Giovani focosi, coraggiosi e spavaldi, erano considerati da tutti uomini d’onore. Combattevano per nutrire il proprio ego e per vincere le proprie frustrazioni sociali; cercavano lo scontro per difendere il proprio nome e la propria reputazione, e lo facevano sempre armati di coltello, naturale prolungamento del loro braccio. Er Manciola era uno di loro, ed è il personaggio principale di questo racconto. Danilo Rossi ha rincorso la sua storia per i vicoli della Città Eterna, riportando alla luce lo spaccato di un vissuto lontano poco conosciuto, ma di sicuro molto attraente.